Sulla cordigliera delle Ande, sfiorando quasi i 7.000 m, Aconcagua e Ojos del Salado svettano maestose. Le due vette anche se di diversa origine, sono le più elevate del continente americano e le regine dell’emisfero australe. Ecco le cime simbolo adagiate tra Argentina e Cile
In America, nello specifico, nell’emisfero australe, si estende la catena montuosa più elevata del continente, la Cordigliera delle Ande. Questa incommensurabile conformazione rocciosa non solo ospita le cime regine del continente americano, ma anche le vette più alte del meridione del pianeta. Adagiati al confine tra Argentina e Cile, Aconcagua e Ojos del Salado sono i rilievi montuosi che dominano la scena con un’elevazione rispettivamente di 6.921 metri s.l.m. e 6.893 metri s.l.m. Ma cosa rende queste montagne così speciali?
In passato, la cordigliera delle Ande è stata dimora di diverse civiltà precolombiane di cui gli Incas sono i più noti. In qualche modo, queste popolazioni avevano percepito la grandezza di tali montagne costruendo altari sacri e siti sacrificali. Difatti, Aconcagua presenta numerose rovine di epoca Wari e Inca che grazie a studi archeologici specifici hanno permesso di comprendere quale fosse il loro fine.
Aconcagua e i culti sacri della montagna Argentina
Oggi sappiamo che sulle pendici di questo monte in Argentina furono eretti edifici religiosi per portare avanti pratiche religiose e riti etnici piuttosto sanguinari. Infatti, in particolare gli Incas, erano soliti utilizzare questa sorta di siti per svolgere rituali sacrificali in onore delle divinità.
Aconcagua presenta anche uno dei siti archeologici più elevati e più difficili da raggiungere del mondo e dell’emisfero australe. Questo sorge a 5.167 metri dove nevi perenni e ghiacciai iniziano ad essere i padroni indiscussi.
Molto famosa per la mummia di Aconcagua, questa montagna ha custodito per secoli le spoglie di un bambino avvolto tra fasci d’erba. Inoltre, all’interno di alcune mura di pietra sono stati ritrovati anche vestiti dell’epoca e delle piume, elementi simbolo della cultura Incas.

Ojos del Salado, il vulcano più alto del mondo
Situato al confine tra Cile e Argentina, Ojos del Salado è la seconda vetta più elevata della Cordigliera delle Ande. Come Aconcagua, questo rilievo roccioso è di origine tettonica, ma diversamente dal primo, si presenta come uno strato vulcano. Inoltre, con i suoi 6.893 metri, Ojos del Salado è il vulcano più elevato del mondo e la maggiore cima cilena.
L’origine del nome deriva dall’enorme quantità di sale depositata sul rilievo. Infatti, Ojos del Salado è anche conosciuto per essere perennemente bianco, ma quali sono le ragioni?
- Presenza di grandi quantità di sale, anche noti come Salar
- Abbondanti nevicate anche nel periodo estivo
- Presenza di ghiacciai perenni
- Presenza di laghi glaciali
Tutto ciò contribuisce a rendere questo uno dei rilievi montuosi tra i più affascinanti e visitati di tutto il Cile.
Ojos del Salado giace all’estremità meridionale dell’Area Vulcanica Centrale delle Ande. Qui le placche tettoniche hanno contribuito alla realizzazione di una delle conformazioni montuose più incantevoli del pianeta, ma ancora oggi, il vulcano è attivo. Infatti, nonostante l’eruzione più vicina sembra risalire intorno ad un millennio fa, emergono delle tracce di cenere risalenti a meno di 20 anni fa. Inoltre, in alcune depressioni in alta quota fuoriesce del fumo che potrebbe indicare lo stato dello stesso.
Aconcagua e Ojos del Salado, Escursione sulle vette delle Ande
Aconcagua è un rilievo montuoso di origine tettonica con un’altitudine di 6.961 metri. Insieme a Ojos del Salado, queste cime sono le più elevate dell’emisfero Australe e dell’emisfero occidentale. In pratica, i due colossi della Cordigliera delle Ande sfidando qualsiasi limite conquistano il primato in diversi contesti. Un altro primo posto, malgrado sia spiacevole, vede la vetta regina della cordigliera come quella col maggior tasso di mortalità del Sud America. Questa stima può dipendere da diversi fattori:
- Altitudine
- Ghiacciai perenni
- Nevi perenni
- Condizioni atmosferiche
Eppure, per chi conosce le conformazioni di questa montagna potrà sembrare strano che Aconcagua sia la montagna della morte dell’America meridionale. Infatti, la via a nord per salire in vetta prevede un trekking agevole e per nulla complicato. Tuttavia, dovuto a condizioni atmosferiche spiazzanti e mancanza di ossigeno è possibile incorrere in situazioni di vita o di morte che solo con una buona preparazione possono essere affrontate.
Al contempo, Ojos del Salado è un vulcano caratterizzato dal tipico terreno lavico e da rocce smussate e plasmate dall’azione vulcanica. Ciò permette di avventurarsi fino alla cima in maniera agevole affrontando poco più di un’escursione in montagna. Solo nel tratto conclusivo del sentiero verso il cratere è necessario essere attrezzati con corda e piccone per affrontare l’ultimo passo prima della cima.

Ojos del Salado, la scalata in off-road
Una delle caratteristiche peculiari del Ojos del Salado è la sua superficie con pendenze agevoli che permettono di scalare le sue pendici in fuori strada., ma in che modo? Molti appassionati di off-road hanno tentato la sorte arrampicandosi con le quattro ruote motrici sulle rocce laviche del vulcano. In particolar modo, alcuni piloti hanno fatto segnate dei record del mondo su queste pareti montuose.
Qui infatti i Guinnes World Record si perdono tra le diverse prestazioni su veicoli a quattro ruote. Jeschke è l’uomo che ha fatto segnare il record in altitudine a bordo di un camion raggiungendo quota 6.675 metri s.l.m. Mentre, il primato assoluto è quello di un fuoristrada, ben 6.694 metri s.l.m. nel 2020.
Aconcagua e Ojos del Salado offrono scenari montuosi mozzafiato che consentono di raggiungere alcune tra le quote più elevate del mondo senza imbattersi in imprese epiche o troppo complesse. Tuttavia, nonostante l’altitudine e le condizioni atmosferiche avverse, è sempre meglio programmare con cautela ed efficacia questo viaggio tra le vette e i vulcani più affascinanti della Cordigliera delle Ande al confine tra Argentina e Cile.
Fabio Guarino – MDT Staff
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