Sempre più spesso si sente parlare di cammini, percorsi di trekking in grado di mostrare un lato nascosto del nostro territorio. In effetti, a differenza delle brevi escursioni da fare in giornata, i cammini permettono di scoprire in modo più approfondito la storia e le tradizioni italiane. Affrontare un cammino vuol dire entrare in contatto con antiche vie, percorse da pellegrini curiosi e intraprendenti. Il Cammino di San Vigilio è uno dei percorsi a tappe più affascinanti del nord Italia, ideale per chi ha voglia di testare questa nuova ed entusiasmante esperienza.
Come molti altri cammini presenti in Italia, il Cammino di San Vigilio si ispira al viaggio intrapreso da un prete con lo scopo di evangelizzare la popolazione. Ciò che rende affascinante i cammini di questo genere è la loro storia. Basti pensare che questi pellegrini, nonostante non possedessero l’attrezzatura tecnica e le infrastrutture di cui godiamo noi oggi, si incamminavano verso mete lontane giorni, se non settimane. Partire con questa consapevolezza non fa che rendere ancora più emozionate tale esperienza, in grado di riportarci indietro centinaia di anni.
Tra i numerosi cammini in Italia, oggi ho deciso di presentarvi quello di San Vili, o Vigilio. Il motivo di questa scelta è che si tratta di un percorso adatto a tutti, anche a coloro che non posseggono un’elevata esperienza nel mondo dell’escursionismo. Inoltre, il trekking è dotato di infrastrutture e può essere percorso anche in bicicletta.

La storia
Come vi dicevo, la storia del Cammino di San Vili è legata a quella di un uomo di chiesa, più precisamente un Vescovo di Trento di nome Vigilio, diventato poi patrono della città. Si narra che il vescovo, nel 400 d.C. avesse intenzione di evangelizzare le valli vicine, motivo per cui intraprese il suo viaggio nelle Valli Giudicarie. Nonostante le sue buone intenzioni, il vescovo venne attaccato e martorizzato dalle popolazioni locali per mezzo del lancio degli zoccoli. Così, Vigilio cadde nel torrente Sarca, luogo in cui ancora oggi è possibile rendere omaggio alla memoria del vescovo.
Il Cammino di San Vili fu realizzato dalla Società Alpinisti Tridentini nel 1988, in memoria di questo viaggio. Lo scopo della creazione di tale percorso non era solo quello di tenere memoria della vicenda del vescovo, ma anche quello di dare valore al paesaggio e alla cultura locale.

Il Cammino di San Vigilio: informazioni tecniche
Ciò che rende il Cammino di San Vili adatto a tutti è il tipo di percorso. Infatti, esistono due varianti del cammino, una più semplice e l’altra più complessa. Ciò permette anche ai meno esperti di avvicinarsi a questo tipo di esperienza.
Il Percorso Alto è quello più complesso. Esso attraversa zone prevalentemente montane, con un dislivello positivo di quasi 3400 metri. Il Percorso Basso si snoda invece tra i paesi del fondovalle e presenta un dislivello nettamente più basso, circa 2400 metri in salita.
Il Cammino di San Vigilio collega Madonna di Campiglio a Trento ed è percorribile in entrambe le direzioni. La durata del trekking varia dai 5 ai 7 giorni, a seconda del percorso scelto e dei chilometri percorsi giornalmente. La lunghezza del sentiero è di poco più di 100 km, con un tempo di cammino totale che oscilla tra le 35 e le 40 ore.
Il cammino è segnalato con segnavia di colore rosso e bianco, caratterizzato dalla scritta nera SV (San Vigilio). In generale bisogna seguire, sia per il percorso alto che per quello basso, i sentieri SAT 300, 613 e 627.
Va segnalato che, nella parte di cammino compresa tra il Lago di Lamar e Bocca Paloni, è presente un piccolo tratto di sentiero esposto. È possibile evitare questo piccolo problema deviando per il facile e breve sentiero 615 e successivamente sul 611 che dalla località Vallene conducono di nuovo sul sentiero San Vili (n°627) poco a valle di Bocca Paloni.

Il Percorso
Come abbiamo detto, il Cammino di San Vigilio presenta due varianti, che in alcuni tratti si incontrano e coincidono. Ad ogni tappa del percorso si trova un punto di ristoro dove rifocillarsi e passare la notte. Nonostante il percorso si svolga spesso su strade secondarie asfaltate, le bellezze paesaggistiche non mancano, così come quelle architettoniche.
Ovviamente non possono mancare le chiesette dedicate a San Vigilio, alcune delle quali sono dei veri e propri capolavori artistici. Tra queste, va nominata la Chiesa di San Vigilio e Martire di Spiazzo, realizzata nel V secolo ed eretta nel punto in cui il santo venne martorizzato. La chiesetta di San Vigilio posta sulle rive del Fiume Sarca è ricordata per essere stata edificata nel punto in cui il santo venne ripescato. Questo piccolo santuario è posto in cima ad uno sperone roccioso, circondato da una fitta vegetazione che rende l’atmosfera ancora più suggestiva.
Il Trentino è famoso per i suoi paesaggi fiabeschi e incontaminati. Lungo in cammino avrete modo di ammirare alcune di queste opere naturali, come nel caso della Forra del Limarò. Si tratta di una profonda gola scavata nella roccia dallo scorrere del torrente Sarca, poco distante dal piccolo paese di Ponte Arche. L’erosione ha creato qui un vero e proprio spettacolo della Natura e vale assolutamente la pena vederlo con i propri occhi.
Proprio nei pressi del Monte Paganella, una delle tappe del Cammino di San Vigilio, sorgono invece i due laghi di Lamar. Questi due specchi d’acqua turchese, in passato uniti tra loro, vennero poi separati da una frana e sono il luogo ideale dove fare una breve pausa rilassante.
Le attrazioni storiche, artistiche e paesaggistiche presenti lungo il Cammino di San Vili sono numerose, impossibili da descrivere in un unico articolo. Sul sito del cammino troverete tutte le informazioni dettagliate a proposito del percorso, i punti di interesse e dei ristori.
Eva D’Onofrio – MDT Staff
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