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Detectoristi – Una categoria Frammentata

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Detectoristi – Una categoria Frammentata

Picciuttazzi buongiorno,

In questi giorni ragionavo sul fatto che nonostante quasi tutti abbiano il proprio gruppo di riferimento col quale spazzolano sembra che non ci sia la voglia di creare o unirsi ad un associazione di categoria. Quando si parla di associazioni lo scetticismo regna sovrano. In Italia, purtroppo, non ha molto successo l’associazionismo. Personalmente ho sempre cercato di portare avanti una visione associazionista nella nostra categoria. Ritengo che sia la strada che ci darà la possibilità di dare visibilità e lustro al metal detecting in Italia.

I motivi

Probabilmente il retaggio italiano è uno dei motivi che non permettono la creazione o l’affiliazione ad un associazione di categoria. In Italia l’associazionismo non è molto sentito come in altre nazioni. Negli Stati Uniti o nel Regno Unito, ad esempio, la associazioni vengono create per ogni ricorrenza ed evento. Dall’associazione per celebrare un particolare anno scolastico, un santo, all’associazione di quartiere e che cura una determinata zona del paese così come club locali e nazionali per ogni attività.

In Italia solo sui social nascono in continuazione gruppi locali per ogni paese, quartiere, hobby e ricorrenza e non passa giorno che non ne nasca uno nuovo. Quando si parla di associazioni registrate invece c’è una chiusura totale. Eppure le spese di apertura e gestione di un associazione semplice sono quasi nulle.

Dal mio punto di vista creare gruppi social è importante ma avere un associazione registrata lo è ancora di più perché un gruppo social ha una valenza legale molto bassa mentre un associazione ha più forza organizzativa.

Con questo non voglio sminuire la valenza sociale e culturale dei gruppi sui social network. Voglio solo far capire che creare molti gruppi su un social network non dandogli valenza legale non fa altro che frammentare ulteriormente la categoria (a livello sociale) senza poi unirla sotto un unico “cappello” o ente riconosciuto dalle istituzioni nazionali.

Mi spiego meglio

Negli ultimi anni è stata palese la volontà da parte delle istituzioni di vietare l’uso del metal detector per scopi non professionali. Questo è evidente dai sempre più numerosi interventi politici che spingono una regolamentazione stringente in tal senso. Con la FIMD abbiamo più volte evidenziato il fatto che, goccia dopo goccia, il processo legislativo sta andando avanti, inesorabilmente.

In una situazione normale una categoria di 50k persone, capendo l’urgenza dei tempi, dovrebbe unirsi e venire allo scoperto per poter in qualche modo moderare una regolamentazione per impedire il peggio. Cosa abbiamo notato invece? Solo pochi gruppi hanno mosso qualche passo, magari avvicinandosi alla Federazione Italiana Metal Detecting e dandole supporto. Stessa cosa per i venditori più grandi in Italia. In pochi hanno capito la necessità di agire o lavorare insieme. Qualcuno ha definito allarmisti chi prova a fare qualcosa, altri ignorano semplicemente il problema alimentando divisioni. Se da un lato il voler minimizzare e tranquillizzare la categoria ha basi comprensibilmente commerciali, dall’altro lato che lo vogliamo o no una regolamentazione dovrà passare necessariamente da un compromesso ampio in seno alla categoria dove grandi associazioni e i maggiori venditori dovranno inevitabilmente sedersi ad un tavolo e decidere di fare gruppo o si ritroveranno a subire passivamente qualsiasi legge esca dal parlamento sospinta da una categoria, quella degli archeologi e delle soprintendenze, che vorrebbe vedere vietata la pratica hobbistica del metal detecting.

Perché una mentalità solitaria non aiuta

Capiamo bene che di fronte una categoria altamente frammentata e di fronte ad alcuni commercianti che vogliono ignorare quello che sta accadendo o accadrà, chi vorrebbe vietare la pratica hobbistica del metal detecting può serenamente portare avanti le proprie istanze senza alcun contraddittorio. In questo momento noi abbiamo invece bisogno di serrare i ranghi e mostrarci compatti.

Amando questa pratica posso dire che è demotivante trovare molte porte chiuse quando cerchiamo di confrontarci con chi più di tutti ha da perderci in questo scenario.

Non esiste soluzione quindi?

La soluzione c’è ma serve un cambio di mentalità a livello collettivo. È comprensibile che i commercianti vogliano tranquillizzare la categoria dicendo che tutto andrà bene. Dopotutto un cliente non acquisterebbe più metal se intuisse che nell’arco di pochi anni sarà molto difficile continuare usarlo legalmente. D’altra parte mi aspetto che, dietro le quinte, si lavori insieme per trovare il modo di intervenire per moderare di un eventuale regolamentazione. Questo indipendentemente dal colore della maglia o dalla patch al braccio. Intento comune, per il bene della pratica, sapendo che alla fine ognuno potrà anche restare delle sue idee ma stiamo lavorando insieme per una giusta regolamentazione.

Considerazioni finali

Ho parlato spesso di commercianti perché loro più di altri hanno da perdere in questo momento ma lo stesso vale per tutti gli appassionati, dal detectorista della domenica all’hobbista più sfegatato. In questo momento è inutile vantarsi di avere gruppi formati da migliaia di persone se poi dall’altro lato non si fa informazione responsabile e non si lavora insieme per fare squadra.

L’ignoranza in termini di legalità occupa una fetta importante di chi pratica metal detecting ed è dannosa per tutti. Inoltre non serve a nulla dare una disponibilità verbale e poi disinteressarsi totalmente o tornare nell’ombra. La Federazione Italiana Metal Detecting ha sempre cercato di avvicinare grandi e piccole realtà spesso senza successo. Probabilmente, quando un associazione si avvicina a te qualcuno pensa che dietro ci siano interessi economici o di altro genere. Pensiero comprensibile dato quello che alcune associazioni nel tempo hanno dimostrato. Ma se non iniziamo a fidarci di chi in questo momento più di ogni altro sta cercando di unire la categoria con i fatti, allora la sconfitta sarà certa. In ogni caso. Perché seppure dovranno passare anni prima che una legge sia varata, nel frattempo, il metal detecting come pratica non sarà riuscito a unire chi lo pratica.

Il mio augurio è che lo zoccolo duro della categoria continui a fare fronte comune lavorando insieme per il bene della pratica. Spero sempre più realtà si uniscano alla Federazione Italiana che sta lavorando quotidianamente da anni per mettere insieme proposte concrete. Ma più di ogni altra cosa, il mio augurio è quello di poter praticare metal detecting, in serenità, il più a lungo possibile!

Francesco Manzella – MetalDeTrekking

Autore Francesco Manzella
Presidente della Federazione Italiana Metal Detecting e Fondatore di SOS Oggetti Smarriti

1 commento

  1. Amosglauco Corrieri

    Spero si possa arrivare ad un accordo comune x poter esercitare la nostra bella passione ma come dite sono gli Archeologi a fare muro e voce grossa ma convinto che le cose cambino in meglio io sono con la Federazione e Vi ringrazio x ciò che fate .

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