Il Gran Sasso è uno dei parchi nazionali più estesi della penisola italiana. Montagne rocciose, altopiani sconfinati e una biodiversità consistente rendono questo luogo un vero e proprio paradiso naturalistico.
Con un’estensione territoriale che sconfina su tre regioni della nostra penisola, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è la terza riserva naturale protetta più grande d’Italia. Molte sono le attrazioni e le opzioni di viaggio che ospita questa terra. Ad esempio, tra le attività preferite in assoluto, emergono di sicuro l’escursionismo e l’esplorazione dei piccoli borghi montani. Ma la verità è che il Gran Sasso è una miniera d’oro di emozioni e avventure dove è possibile vivere esperienze uniche.
Nell’immaginario collettivo, il Gran Sasso è visto come un immenso monte situato nel centro Italia con la cima più alta degli Appennini. Tuttavia, spesso viene tralasciato che il parco nazionale è caratterizzato da catene montuose tra cui si eleva il Corno Grande, ossia la vetta regina del massiccio appenninico. Vallate, altopiani, pareti rocciose e borghi incastonati tra le rocce danno vita al parco nazionale del Gran Sasso. Ecco alcune delle peculiarità di questo parco nazionale.
Le Montagne del Gran Sasso
Il Parco Nazionale del Gran Sasso è caratterizzato da moltissime montagne e da cime panoramiche mozzafiato. Sentieri ed escursioni sono disseminati ovunque nella riserva naturale e a seconda della difficoltà, chiunque può cimentarsi nella conquista della vetta. Tra le cime più rinomate vi sono:
- Corno Grande 2.912 m s.l.m.
- Corno Piccolo 2.655 m s.l.m.
- Monte Aquila 2.495 m s.l.m.
- Monte Brancastello 2.385 m s.l.m.
- Pizzo Cefalone 2.533 m s.l.m.
- Monte Camicia 2.564 m s.l.m.
Ognuna di queste vette è raggiungibile su sentieri battuti e segnati. In particolar modo, quasi tutte le escursioni possono cominciare da uno stesso ed unico luogo, l’Albergo di Campo Imperatore, alla fine dell’omonimo altopiano, anche noto come il piccolo Tibet. Questa località di partenza è raggiungibile in auto o in cabinovia. Da quel punto cartelli e segnavia indicheranno esaustivamente la vostra direzione e il percorso da intraprendere.

Campo Imperatore
Tra le distese e le valli del parco nazionale del Gran Sasso è situato l’altopiano di Campo Imperatore, una vasta pianura che si sviluppa ad un’altitudine di circa 1.800 m s.l.m. che in inverno si tinge di bianco e viene sepolto da una spessa coltre di neve. Mentre, durante le stagioni più calde, prima il verde poi sfumature di arancio plasmano questa terra donandole quelle sembianze tipiche di uno scenario western. Canyon, equini, bovini, distese sconfinate e caldo intenso trasformano l’altopiano in un paesaggio dall’aspetto alquanto suggestivo.
Una volta giunti nell’area più selvaggia del parco nazionale del Gran Sasso si può esplorare la zona facendo un’escursione a cavallo, oppure si può raggiungere uno dei numerosi sentieri disseminati sull’altopiano per intraprendere un trekking per conquistare una delle diverse vette a disposizione. Uno dei punti principali per lanciarsi in queste avventure corrisponde al già prima citato Albergo di Campo Imperatore. In particolare, da questa posizione è possibile raggiungere Pizzo Cefalone, il Monte Aquila e soprattutto, il Corno Grande.

Il Corno Grande
Il massiccio montuoso più elevato e imponente del parco nazionale del Gran Sasso è il Corno Grande. Questo è composto da quattro vette così classificate:
- Vetta Occidentale 2.912 m s.l.m.
- Torrione Cambi 2.875 m s.l.m.
- Vetta Centrale 2.893 m s.l.m.
- Vetta Orientale 2.903 m s.l.m.
La Vetta Occidentale è la cima più elevata della catena montuosa appenninica. Inoltre, il Corno Grande presenta il ghiacciaio più meridionale d’Europa, ossia il ghiacciaio del Calderone. L’escursione sul Corno Grande è possibile partendo da diversi punti del parco, tuttavia, il più gettonato è il sentiero che parte dall’Albergo di Campo Imperatore, o passando per il Monte Aquila, ma con punto d’inizio da Vado di Corno.
Per scalare la vetta più alta del Gran Sasso è indispensabile sapere che le ore di escursione sono molte, tra le 6 e le 8 ore a seconda del livello di allenamento di chi compie l’impresa. Ma, in particolare, soprattutto giunti nei pressi della cresta, il terreno è ghiaioso con una presenza esclusiva di massi e roccia. Pertanto, è necessario lanciarsi in questa avventura soltanto con le attrezzature adeguate e la giusta dose di allenamento.

I Borghi del Parco Nazionale del Gran Sasso
Adagiati tra le colline e i pendii scoscesi della riserva naturale del Gran Sasso, sono situati alcuni borghi assai caratteristici. Ad esempio, su un piccolo cucuzzolo con una panoramica a 365° sorge Rocca Calascio, un’antica fortezza eretta a 1.460 m s.l.m. intorno all’anno 1.000 d.C. Secondo alcune testimonianze storiche, lo scopo di questa rocca era legato al controllo della zona e quindi fungeva da vedetta contro possibili invasioni nemiche. Oggi, attraversando il borgo antico e giungendo alle mura del castello, si respira ancora quell’atmosfera selvaggia che caratterizza da sempre questo luogo. Inoltre, il sibilo del vento che oltrepassa la roccia del forte e le vallate incontaminate rendono Rocca Calascio uno dei borghi da visitare assolutamente nel parco nazionale.
Un altro borgo molto antico e affascinante è Santo Stefano di Sessanio, anche noto per essere tra i borghi più belli d’Italia. Questo paesino è incastonato tra i monti e sorge non molto distante dall’altopiano di Campo Imperatore. Anche in questo caso, come per Rocca Calascio, l’origine è riscontrabile intorno al XI o XII secolo d.C., ma questo piccolo paese ha un’architettura tutta sua che la colloca tra le più affascinanti di tutto il parco nazionale del Gran Sasso. A pochi chilometri di distanza è ubicato il Lago di Campotosto, uno dei laghi artificiali considerati tra i più importanti d’Europa. Infatti, grazie ad un complesso sistema di dighe, il bacino idrico riesce a soddisfare il fabbisogno di ben cinque centrali idroelettriche del parco.

ll Parco Nazionale del Gran Sasso è una riserva naturale immensa tutta da vivere, Il Corno Grande, Campo Imperatore, il Monte Aquila, i suoi borghi e i suoi paesaggi mozzafiato danno vita ad un vero e proprio capolavoro di madre natura tutto da esplorare.
Fabio Guarino – MDT Staff
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