Dopo aver affrontato il tema delle zecche, oggi voglio parlarvi di un altro rischio delle escursioni in montagna durante il periodo estivo. Sto parlando delle vipere. In realtà, questi piccoli rettili sono più innocui di ciò che si immagina ma è meglio saperli riconoscere ed essere preparati nel caso doveste incontrarli durante uno dei vostri trekking in alta montagna.
La paura che molti hanno nei riguardi delle vipere è spesso sopravvalutata. In effetti, le statistiche affermano che in Europa i casi di morte a causa di un morso della vipera sono circa uno ogni 2-5 anni. Ovviamente il morso di una vipera può provocare altri problemi ma anche in questo caso, sono stati riscontrati solo una decina di morsi all’anno in Italia.
Per capire come proteggersi dalle vipere e cosa fare in caso di morso, bisogna prima di tutto saperle riconoscere e conoscere i luoghi dove è possibile incontrarle.

Come riconoscere le vipere
Distinguere la vipera da altri serpenti non velenosi è molto semplice. Infatti, la vipera ha una testa schiacciata, con un corpo tozzo e una coda molto corta rispetto agli altri rettili. In Italia sono presenti 6 principali specie di vipere, diffuse tra Appennini e Alpi, soprattutto nelle zone miti e asciutte. L’unica regione dove sono assenti i serpenti velenosi è la Sardegna.
La Vipera Aspis (Vipera Aspide)
Si tratta della vipera più comune in Europa ed è presente soprattutto in montagna, in zone calde e non oltre i 2500 metri di quota. È possibile incontrarla anche in zone collinari ricche di vegetazione o vicino corsi d’acqua. In generale si tratta di una specie molto tranquilla, che tende a fuggire piuttosto che attaccare. Queste vipere sono riconoscibili per il colore che va dal nero al beige al rosso mattone, il più delle volte con disegni dorsali scuri molto evidenti.
Vipera Ammodytes (Vipera del Corno)
Tra le specie presenti in Italia, questa è la più pericolosa per via del morso più velenoso. Sono presenti soprattutto nel Nord Italia, in particolar modo sulle Dolomiti. Vive in ambienti aridi, pietraie e anfratti rocciosi. È facile riconoscere le Vipere del Corno per via della presenza di un piccolo corno sulla punta del muso e per il loro colore marrone-grigio, con una caratteristica striscia a zig-zag o a rombi sul dorso.

Vipera Ursinii (Vipera dell’Orsini)
Tra le vipere italiane, questa è la meno pericolosa. È di dimensioni piuttosto ridotte (circa 50cm) ed è diffusa unicamente sulle montagne di Abruzzo, Umbria e Marche. La sua colorazione varia dal rossastro al grigio-crema, con una caratteristica striscia a zig-zag di colore marrone scuro sul dorso.
Vipera Berus (Vipera del Marasso)
Queste vipere non sono particolarmente pericolose, per via del morso poco velenoso. Sono diffuse soprattutto nelle Alpi del Nord Italia e sono riconoscibili da una V di colore scuro sul dorso della testa. Generalmente i maschi sono più chiari, per mettere in risalto i disegni romboidali sul dorso.
Vipera del Walser
Queste vipere, presenti in una ristretta area delle Alpi occidentali, sono state scoperte solo da pochi anni e sono piuttosto difficili da riconoscere. Infatti, il loro aspetto è molto simile a quello del Marasso con l’unica eccezione delle squame della testa.

Dove e quando si incontrano le vipere
Le vipere sono animali piuttosto schivi, tendono a fuggire piuttosto che attaccare una preda al di fuori della loro portata. Ciononostante, sono molto territoriali e possono mordere se infastiditi o toccati. In inverno vanno in una sorta di ibernazione, per cui non è facile incontrarle. Il periodo in cui sono più attive è quello che va da marzo a settembre, quando le temperature sono più alte.
Spesso capita di incontrarle su pietraie, in zone erbose e con vegetazione rigogliosa. I casi più frequenti di morsi di vipere sono quelli in cui l’escursionista calpesta accidentalmente la vipera durante un trekking. È bene fare attenzione anche quando si infilano le mani tra rocce o anfratti, dove le vipere potrebbero trovare riparo nelle ore più calde del giorno. Infatti, i momenti della giornata in cui si ha più possibilità di incontrare una vipera sono le prime ore del mattino e le ultime della sera, prima del tramonto.
Come riconoscere il morso di una vipera
Il morso delle vipere è distinguibile da quello di altri serpenti per la presenza di due piccoli fori più grandi degli altri, distanziati tra loro di circa 1 cm. Oltre al segno dei denti, il morso di una vipera provoca un immediato arrossamento della zona, gonfiore e dolore. Questi sintomi si espandono rapidamente nelle zone circostanti della cute e, dopo circa un’ora, iniziano ad apparire i primi sintomi veri e propri. I sintomi più comuni sono nausea, diarrea e dolori muscolari ma nei casi più gravi si può avere un collasso cardiaco o uno shock con perdita dei sensi.

Cosa fare in caso di morso di vipera
Se si viene morsi da una vipera, la prima cosa da fare è stendersi e restare tranquilli. Questo impedirà al veleno di diffondersi troppo rapidamente e ritarderà la comparsa dei sintomi. Nel frattempo, bisogna chiamare i soccorsi o trasportare l’infortunato in un centro medico, facendo la massima attenzione a non muovere troppo il corpo.
La seconda cosa da fare è disinfettare la ferita con acqua e sapone. Ricordate di non utilizzare prodotti alcolici perché provocano la formazione di sostanze tossiche in caso di contatto con il veleno.
Nel caso di morso agli arti superiori, è bene rimuovere bracciali o anelli prima che la zona si gonfi. Se invece il morso è avvenuto sugli arti inferiori, è consigliabile applicare una benda non troppo stretta nella zona appena superiore al morso, in modo da rallentare la circolazione linfatica.
Una cosa da non fare assolutamente è quella di succhiare il sangue dalla ferita. In questo modo si rischia di far entrare il veleno della vipera anche nel secondo individuo, che potrebbe avere piccole ferite sulla bocca senza saperlo.
Precauzioni contro i morsi delle vipere
In generale, è facile evitare di essere morsi dalle vipere. Prima di tutto bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi, per evitare di calpestarle. Altri accorgimenti sono di indossare calze da montagna alte e pesanti e di fare attenzione quando ci si appoggia su superfici rocciose.
Eva D’Onofrio – MDT Staff
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